La basilica S. Maria Regina Pacis fu realizzata su progetto dell’architetto Giulio Magni, considerato uno dei più importanti dell’epoca, ma il suo promotore fu l’ing. Paolo Orlando che , nel 1916, si mise in contatto con il Cardinale Vannutelli, allora Vescovo di Ostia, per l’attuazione dell’impresa:”…costruire un tempio votivo alla Regina della Pace affinchè non si protraessero più a lungo i giorni della guerra in atto.”
La chiesa, prevista nel Piano Regolatore Generale della nuova città di Ostia, sarebbe dovuta sorgere in posizione baricentrica e con la facciata rivolta verso il mare, ad indicare che “…la benedizione della Regina della Pace voleva abbracciare tutto il mondo.”
Il terreno di 2500 mq per la costruzione fu donato dal Governatorato di Roma, sulla duna più alta del litorale, ai Padri Agostiniani della Parrocchia di S.Aurea di Ostia Antica che per primi officiarono la chiesa non ancora parrocchia. Il 12 gennaio 1917 venne firmata la donazione ed il Card. Vannutelli prese contatti con l’architetto Magni autorizzandolo a predisporre un progetto di massima elaborato in tutte le sue componenti.
Il 21 giugno del 1919 il Card. Vannutelli, alla presenza di numerose autorità “… con un suggestivo rito religioso celebrato di fronte al mare dall’alto della duna odorante di mortella, posò la prima pietra angolare.”
I lavori iniziarono subito, affidati all’impresa edile dell’ing. Loni, ma, dopo il primo slancio, si evidenziarono difficoltà e rallentamenti nel finanziamento delle opere da parte dei Padri Agostiniani. Il Card. Vannutelli, si rivolse allora ai Padri Pallottini della Società dell’Apostolato Cattolico i quali, nella persona del Rettore Don Valentino Marino, accettarono l’impresa e si impegnarono a portare a termine i lavori cercando i fondi necessari.
Si legge in un articolo su “l’Architettura Italiana” del 1918: “Questa chiesa sorgerà su progetto dell’arch.Giulio Magni al quale è pure affidata la direzione dei lavori. La chiesa è lunga 56 metri e larga 21. La cupola ottagona ha il diametro di 12 metri ed è alta 42. L’insieme dell’edificio si presenta sobrio ed organico dal punto di vista costruttivo sia per i materiali da impegnarvisi, cortina e pietra da taglio all’esterno, sia perchè dallo sviluppo delle volte delle navate, coperte a tutto sesto formanti crociere che si impostano sulle colonne in granito, l’architetto ha saputo mostrare dal di fuori tutto il concetto dell’interna costruzione”.
L’impianto è di tipo basilicale ad aula con cappelle laterali e transetto. La navata centrale, coperta da una volta a tutto sesto suddivisa in sezioni, è scolpita dalle lunette delle grandi finestrature laterali. Il ritmo delle cappelle laterali è scandito da una successione di colonne, in finto travertino martellato con plinto ottagonale e capitello corinzio, dell’altezza di 8 metri sotto il cornicione.
“… La linea architettonica esterna del tempio è classica e moderna insieme. Visto nella sua globalità, l’esterno è come un gioco di linee e movimenti di masse, evidenziato dall’uso del travertino romano e di speciali mattoni rossi. I finestroni della navata centrale e della facciata riproducono, nello stile, le grandi finestre delle terme di Diocleziano, sfruttate poi da Michelangelo nella disposizione architettonica della Basilica di S.Maria degli Angeli. La facciata è veramente maestosa con al centro il portone d’ingresso, forse un pò angusto.”
Nel timpano sovrastante il finestrone della facciata principale è incastonato lo stemma araldico di Papa Pio XI.
Annesso alla chiesa “…sorgerà pure un grandioso fabbricato a tre piani che sarà adibito per una istituzione sociale e benefica…Un’area assai vasta sistemata a giardino, circonderà l’insieme di tali importanti edifici i quali, trovandosi sopra una collinetta, domineranno la futura città di Ostia Mare”.
Il 20 dicembre 1928 la città di Ostia aveva la sua cattedrale, la chiesa Santa Maria Regina Pacis fu consacrata ed inaugurata al pubblico.
La chiesa parrocchiale fu fondata dal Card. Vincenzo Vannutelli, vescovo suburbicario di Ostia, su terreno acquistato dal Comune di Roma il 12 gennaio 1917 e aperta al culto il 28 dicembre 1928. La parrocchia fu affidata prima agli Agostiniani, poi alla Società dell’Apostolato Cattolico (Pallottini). Il Card. Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte vescovo di Ostia, essendosi smarrito il decreto promulgato per l’erezione della parrocchia, emanò l’11 novembre 1937 il decreto “Cupientes litteris” per dichiarare e confermare “nunc pro tunc” che il Card.
Vannutelli aveva stabilito di erigere la chiesa di S. Maria Regina Pacis in Ostia Mare nel luglio 1926 e di smembrare il territorio, che descrive, da quello della chiesa cattedrale parrocchiale di S. Aurea. Il provvedimento vescovile fu riconosciuto agli effetti civili il 15 settembre 1932. La parrocchia, unita “pleno iure” alla Società dell’Apostolato Cattolico “ex audientia SS.mi” del 14 novembre 1934 (Cfr. atti notaio Agostino Biasi 20 marzo 1934), fu commessa in amministrazione vicariale il 22 maggio 1948 dalla S. Congr. Concistoriale (Cfr. AAS 1945, p. 341). La Mensa Vescovile di Ostia, di cui è mministratore apostolico nato il Cardinale Vicario, è proprietaria degli immobili parrocchiali (Cfr. atti notaio Garroni 2 febbraio 1934). I1 progetto architettonico è a Giulio Magni.
Il territorio della parrocchia, con decreto del Cardinale Vicario Ugo Poletti dell’ 11.IX.1984, é stato determinato entro i seguenti nuovi confini: “Via Giuliano da Sangallo – Corso Duca di Genova – Piazza Duca di Genova – via delle Baleniere – via delle Antille – via del Mare fino all’altezza della Pineta di Castelfusano – detta pineta per breve tratto fino all’intersezione con il proseguimento ideale di via Capo Sperone – detta via – via Capo Spartivento – Via Ammiraglio Del Bono – piazza Francesco Conteduca – piazza Gregorio Ronca – via Ermanno Carlotto – piazza Enrico Mille – ferrovia Roma-Lido – via Mario Bianco – via della Stella Polare – piazza Sirio – mare – via Giuliano da Sangallo”.